ABBAZIA
Tenuta La Giungla
Sita in Santo Stefano Belbo è caratterizzata dalle forti pendenze, in alcuni casi anche superiori al 30% che contraddistinguono questo appezzamento di 4,6 ettari quale viticoltura eroica. Le pendenze, i muretti a secco, l’ottima esposizione a sud sud-est e le dure ore di lavoro manuale hanno contribuito a creare un paesaggio unico nel suo genere.
Un nome curioso che deriva dallo stato quasi “selvaggio” in cui versava 30 anni fa quando venne acquisita. A causa della forte pendenza era infatti stata trascurata. L’audace ed ostinata resilienza tipica della cultura contadina piemontese qui si è espressa al meglio rubando alla natura impervia brandelli di terra fertilissima creando scaloni con muri a secco di pietra. La stessa pietra di Langa è quella utilizzata per la riservata casa patronale al centro della tenuta.
Fulgido esempio di viticultura “eroica” è posizionata a 350 mt slm, con una pendenza che arriva a toccare anche il 40%. Seppur il sesto d’impianto sia più elevato circa 6.000 ceppi/ha é ampiamente compensato dall’inclinazione del terreno con il risultato che la quantità prodotta non supera comunque mai le 7/8 tons/ha ma di qualità più che eccellente.
L’esposizione a Est Sud-Est cattura il sole appena sorge inondando con i suoi caldi raggi il vigneto dalla base alle punte permettendo una maturazione ed un ciclo di vita ottimale.
Il terreno di tipo calcareo contiene sabbia in discreta percentuale. Quindi una terra bianca ed asciutta, ideale sotto il profilo fisico e biologico poiché il calcare agisce positivamente favorendo la formazione di una struttura glomerulare stabile e contrastando la mineralizzazione della sostanza organica. Con un terreno tendente alla siccità e poco compatto le radici devono cercare ristoro più in profondità, ma allo stesso tempo intercettano i preziosi sali minerali che rendono nel complesso un frutto più completo e gustoso ed un vigneto più longevo e sano che necessita quindi di pochi trattamenti. La pendenza garantisce un ottimo raccolto specialmente nei periodi molto piovosi. La piena maturazione avviene già a fine agosto ove le operazioni di vendemmia (come peraltro tutte le altre) sono necessariamente manuali e richiedono notevole sforzo fisico dovuto all’elevata inclinazione.
I mosti di moscato bianco per Asti e Moscato d’Asti DOCG provenienti da questo vigneto sono molto equilibrati nelle componenti alcoliche e fenoliche, generando complessità e finezza aromatica.